La sensibilità, la determinazione e lo stile di Cesira Berardi hanno guidato per 17 anni l’opera della Fondazione Dopo di Noi Bologna. Il 30 dicembre 2024 si è spenta all’età di 92 anni.
Fondatrice e presidente della Fondazione dal 2002 al 2019, Cesira -era così che la chiamavano tutti- ha conosciuto in prima persona il dolore le difficoltà e le angosce dei genitori che hanno un figlio con disabilità.
Nata a Faenza nel 1932, farmacista e docente di Chimica, si avvicinò al mondo della disabilità nel 1966 quando ai suoi progetti di donna in carriera, si sovrappose Pietro, il suo bambino, affetto da una grave malformazione cardiaca. Il bimbo, a seguito del cattivo funzionamento del cuore, crebbe con severi danni cerebrali che costrinsero la famiglia a un trasferimento in Svizzera alla ricerca di un centro specializzato per bambini con disabilità, perché a Bologna non c’era nulla di adeguato.
E così una donna in carriera, ambiziosa, arguta e al contempo dotata di una leggerezza spregiudicata, si trovò ad affrontare le domande a cui solo faticosamente il tempo avrebbe dato risposta: “Cosa sarà di mio figlio quando non potrò più prendermi cura di lui?”.
Iniziò così nel 1976, con Anffas la battaglia che portò alla creazione del primo centro diurno per ragazzi con disabilità a Villa Tabellini. Poco dopo il dolore per la perdita del figlio non fu sufficiente a indebolire il suo impegno a favore delle persone più fragili, ma anzi divenne nuova spinta a sostegno di tantissime famiglie le cui preoccupazioni non avevano trovato voce. Collaborò, senza interruzione, per vent’anni alla raccolta fondi per sostenere i progetti di Anffas di Bologna, e fu proprio all’interno di quell’associazione che nacque l’idea della necessità di un nuovo ente che affrontasse il complesso problema del “dopo i genitori”.
Correva il 2002 quando Cesira Berardi, insieme ad altri 12 familiari e il supporto del Comune di Bologna, diede vita alla Fondazione Dopo di Noi Bologna. Nei diciassette anni della sua presidenza Cesira Berardi ha guidato l’avvio del Sistema Residenziale Diffuso, dove giovani con disabilità fanno esperienza di autonomia fuori delle mura di casa, ha spianato la strada a un nuovo approccio alla disabilità che metteva al centro la persona e i suoi bisogni e ha ispirato la creazione di un “progetto di vita” su misura, costruito insieme alle famiglie e ai diretti interessati.
Nel 2018 fu insignita, dall’allora sindaco Virginio Merola, del premio Turrita d’Argento, istituito con deliberazione del Consiglio comunale, quale riconoscimento a persone, aziende, associazioni ed istituzioni che abbiano contribuito al progresso della città di Bologna.
Cesira Berardi rappresenta una figura rara e preziosa, che ha profuso tutte le energie, nel corso della sua lunga attività, operando con grande sensibilità e attenzione nella tutela delle persone deboli o svantaggiate. Nella motivazione del premio: “Bologna è profondamente grata a Cesira Berardi per quanto ha realizzato a servizio della comunità contribuendo al suo progresso civile e sociale.”
Di lei però oltre al ruolo istituzionale, oltre al solco impresso nella strada verso un Dopo di Noi sereno resta l’impronta di una donna che con sguardo arguto e sornione riusciva ad accogliere le persone, sospendendo il giudizio e regalando attimi di leggerezza. Il suo salotto ha accolto persone del jet set da Barbara Durso a importanti personalità del calcio bolognese, il suo sorriso e la sua forza hanno dato certezza con la medesima accoglienza a tutte le famiglie che l’hanno incontrata.
Sarà possibile dare l’ultimo saluto a Cesira sabato 4 gennaio alle ore 11 presso la chiesa di Sant’Antonio di Padova in via Jacopo della Lana 2 a Bologna (chiesa dell’Antoniano).
In sua memoria la famiglia suggerisce donazioni alla Fondazione Dopo di Noi Bologna:
EmilBanca: IT 93 E 07072 02413 000000712739
Intesa SanPaolo: IT42 J030 6909 6061 0000 0066 290
Sito web https://donaora.dopodinoi.org/