Paolo ha 55 anni e lavora da più di 30 anni in un supermercato: clienti storici e colleghi sono molto legati a lui. Paolo ha un deficit cognitivo medio-grave e l’abitudinarietà è una caratteristica che lo contraddistingue: stesso autobus, stessi orari, stessa parrocchia, stesso cinema Perla e stesso circolo Arci da anni.
La sua passione è il calcio: è un grande tifoso del Bologna, ricorda tutti i nomi di giocatori e allenatori, anche delle squadre passate!
La Fondazione conosce Paolo da molti anni perchè suo padre, insieme ad altri familiari di persone con disabilità, nel 2002 hanno dato vita alla Fondazione stessa.
Alcuni anni fa Paolo inizia a frequentare i nostri progetti, partecipando ad un laboratorio di pittura. Rimane distante dagli altri, ma la tela lo attrae sempre di più e dimostra di avere grande gusto e istintivamente propone una tecnica tutta sua, mista di collage e pittura con risultati davvero notevoli.
È un nucleo familiare fragile quello di Paolo: due genitori anziani che dal 2015 iniziano ad avere problemi di salute. A seguito del decesso della madre, la Fondazione e il cugino, suo tutore legale, molto legato a Paolo, convincono il papà a farsi supportare da una collaboratrice familiare. Qualche anno più tardi viene a mancare anche il padre. Questa dolorosa perdita lo segna profondamente.
Nonostante ciò, la vita non ha smesso di sorridergli. Paolo continua ad abitare insieme alla stessa badante, conosciuta quando il padre era ancora in vita, mantenendo tutte le sue abitudini quotidiane.
Nel 2018 il cugino e la Fondazione propongono a Paolo una vacanza al mare, accompagnato da un volontario, conosciuto al laboratorio di pittura, al quale è sempre stato particolarmente legato.
Risultato: ha apprezzato così tanto la vacanza che ha fatto il tris. Prima Cesenatico, l’anno dopo Riccione, lo scorso inverno in montagna… con un desiderio sempre più grande di assaporare la vita.