di Elisa Mazzagardi
È difficile raccogliere le sensazioni, i sospiri, le ansie e le risa dello scorso 15 aprile. Il giorno di inaugurazione di “6 a casa” per Federico, Tommaso Giacomo, Alessandro, Pino e Marco è stato il foglio numero 1 di un nuovo diario da riempire di progetti.
È suonata presto la sveglia di Giacomo in trepidante attesa di incontrare amici di infanzia che sarebbero stati i testimoni del suo grande traguardo. Forse quella di Susanna de Paolis, responsabile di segreteria della Fondazione Dopo di Noi, non ha nemmeno suonato perché, per più di un mese, tutte le ore del giorno erano diventate un countdown nella progettazione degli interni di quell’appartamento, riassegnandola alla sua antica passione per l’architettura. Il Direttore, Elisa e Manuela dell’ufficio di comunicazione erano lì alle 7 e con loro i volontari, con lo scotch alla mano, tutti ansiosi di dare il loro contributo.
Alle 10:30 tra i tanti volti che affollavano la platea del Cinema Galliera, da cui questa festa prendeva forma, si leggeva la commozione di un sogno insperato che si realizza, la soddisfazione di chi ci aveva messo tanto impegno e il compiacimento di chi aveva deciso di sostenere il progetto giusto.
Nelle prime file a fianco alle autorità c’erano i protagonisti destinatari di tanto impegno, i rappresentanti istituzionali, i consiglieri della Fondazione Dopo di Noi, i main sponsor.
Poco dietro una folla di amici, gli occhiali appannati delle mamme, i sorrisi commossi dei fratelli, le mani che applaudono di tanti addetti ai lavori entusiasti.
Abbiamo visto abbracci, lunghissimi, sentito la musica di festa della “Ambassador Marcin band”, seguito le orme di un corteo festoso che si allungava lungo via Tiarini fino al civico 18/2 di Via di Vincenzo, tra palloncini rossi e bandierine a festa.
Là i vicini di casa entusiasti stendevano le braccia a mezz’aria, applaudivano, si accalcavano per aiutare e brindare. Con forza, un gradino dopo l’altro, tutti sono entrati in casa, tutti coloro che hanno aiutato a realizzarla hanno lasciato un’impronta serena, e, finalmente, insieme abbiamo aggiunto 6 posti a tavola.