di Tiziana Roppoli
Alessandro, Marco e Pino vivono insieme da cinque anni in via Mazzini. Federico, Giacomo e Tommaso partecipano ai progetti propedeutici abitativi di Casa Fuoricasa.
Nei due difficili anni della pandemia Fede, Giacomo e Tommaso, hanno sperimentato la solitudine, l’impossibilità di frequentare gli amici e i luoghi consueti della loro vita autonoma, mentre Ale, Pino e Marco hanno capito quanto fosse importante stare insieme, fare famiglia in tre, proteggersi per andare avanti e sconfiggere la paura del contagio. Poi tutto ha ripreso lentamente il suo corso. Per Fede, Tommaso e Giacomo e per le loro coraggiose famiglie, ha preso forma la consapevolezza che tanta lontananza aveva rafforzato il bisogno di definire il loro progetto comune di vita e di accelerare i tempi del vivere insieme in una casa tutta loro.
La nostra certezza è stata quella che un appartamento più grande potesse contenere i bisogni relazionali degli uni e degli altri, assicurando una maggiore sostenibilità economica (dividere le spese per sei) ed uno scambio interpersonale più ricco.
Come fare ad unire tre uomini adulti e tre giovani trentenni? Partendo da un lento processo democratico, riunioni per discutere dapprima separatamente, poi in grande gruppo, sulla possibilità di unire le forze, dando spazio all’esperienza di Pino ed Ale e all’entusiasmo di Tommaso e Giacomo senza tralasciare il buon senso di Fede e Marco.
Ale si preoccupa per i turni della lavatrice e per l’organizzazione di due pasti al giorno per sei persone, Marco si chiede quanti frigoriferi ci vorranno (tre almeno?)
Guardando la planimetria dell’appartamento Tommy vede sfumare il sogno di uno studio di registrazione, ma Fede lo consola, dicendogli che si potrebbe attrezzare una parete della sala per qualche strumento e per la sua collezione di modellini Lego.
A dicembre si incontrano tutti in Casa Mazzini per registrare un video promozionale, c’è un po’ di imbarazzo, subito stemperato dall’offerta di un ingente quantità di patatine e bevande. Federico porta le sue auto sportive costruite con i mattoncini, la stima nei suoi confronti sale. Tommaso accenna a qualche nota con la chitarra e dice di dover migliorare i testi delle sue canzoni…
Giacomo delizia tutti con le sue poesie, per lui non è importante avere tanto spazio (le parole le conserva in testa) ma gli piacerebbe prendere in casa un cane.
Passa qualche mese, un aperitivo in Fondazione per conoscere un fotografo e, pochi giorni dopo un servizio fotografico in via Zucchini, il set prevede portare il divano bianco di casa, sulla strada, sono tutti concordi che è piuttosto bizzarro ma servirà molto nella raccolta fondi. Ale fa sapere che Federico gli è molto simpatico.
Il Progetto “6 a Casa” procede, pensiamo a due classici del tempo libero; una grigliata in collina e un week end al mare. Alessandro offre due giorni nella casa della sua famiglia ai lidi estensi e Monika (l’operatrice) offre il giardino di casa sua, in collina.
Il gruppo dei 3+3 deve continuare a conoscersi sperimentando situazioni comuni, possibilmente divertenti ed originali, per costruire un piccolo bagaglio di ricordi condivisi e per approdare ad una convivenza che sia occasione di crescita e dignità per tutti.